CANI ANTI-COVID
CANI ANTI-COVID
La situazione che
stiamo vivendo attualmente sta mettendo a dura prova la popolazione mondiale,
che però sta fortunatamente rispondendo in modo efficiente e pratico ai
continui dati sconcertanti che ci vengono riferiti
quotidianamente.
L’umanità si sta dimostrando
tenace, nonostante questo periodo di totale incertezza, pronta e fiduciosa nei
confronti della scienza moderna a sperimentare nuovi approcci per sconfiggere
questo nemico comune.
Uno di questi sono i
cani anti-Covid, un progetto ideato nelle scorse settimane che è attualmente in
fase di sperimentazione in diversi comuni italiani come quello di Cuneo,
Fiumicino e anche Bolzano.
LA
RIVOLUZIONE DEL COVID
Qualora l’attività lavorativa imponga una distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è necessario l’uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
Prima c’era l’utilizzo di mascherine chirurgiche ora è necessario
l’utilizzo
di maschere FFP2. Per mangiare, per bere e quando si sta al banco si può togliere
la mascherina.
I negozi, i
ristoranti, i bar sono tutti chiusi. Si è iniziato con l’utilizzare le
mascherine, a igienizzare le mani, a misurare la febbre fino a quando si è arrivati
al tampone se c’è il bisogno di lasciare il comune o il paese.
CANI ANTI – COVID A
BOLZANO (7.GEN)
Il coordinatore del
progetto cani molecolare anti-Covid, Patrick Franzoni, ha evidenziato l’importanza di poter
testare un grande numero di studenti in poco tempo. Si tratta di cani
molecolari esperti, già in servizio per la ricerca di esplosivo e droga. Si
prevede di addestrare per questa procedura, in poche settimane, 18 cani di
tutto l’Alto Adige.
Alla ripresa delle
lezioni in presenza degli studenti delle scuole superiori in Alto Adige i cani
addestrati per individuare il coronavirus hanno effettuato un primo test presso
il liceo scientifico di lingua tedesca «Peter Anich». Nell’aula magna dell’istituto hanno
annusato le mascherine degli studenti, depositate in vaschette di cartone. In
caso di sospetto si accucciavano e lo studente volontariamente si sottoponeva
al tampone.
Durante il primo
giorno di servizio i cani hanno segnalato cinque casi sospetti. Per questi
studenti il test rapido antigenico è risultato negativo.
Cosa pensa dell’opportunità che ci
offrono i cani anti - covid?
“Non voglio risultare subito
brutale ma credo che formare dei cani per riconoscere persone positive al Covid
sia, al momento, semplicemente un’impresa
ardua. E
questo non già per incapacità dei nostri amici a quattro zampe ma semplicemente perché ad
oggi non abbiamo ancora nessun protocollo addestrativo che abbia un
crisma scientifico”.
In conclusione
crediamo sia importante esaltare l’impegno della nostra regione, ma in generale
del nostro paese, che, quotidianamente si impegna e affronta con coraggio la
situazione critica nella quale ci troviamo. Abbiamo deciso di portare un
esempio di questo tipo, per dimostrare come anche i giovani si mettano a
disposizione del paese e della comunità.
Ma soprattutto, come
la società si metta in gioco portando nuove proposte innovative e allo stesso
tempo funzionali, per reperire una soluzione rapida a questo problema.
Articolo a cura di Capovilla Martina, Venturino Laura, Messner Celiné, Pipitone Niccolò
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