AGITU GUDETA

Agitu: esempio di coraggio ed integrazione al femminile

Non sempre la determinazione viene premiata nel modo corretto: la storia di Agitu Gudeta ne è l'esempio.


 Era arrivata ad appena 18 anni in Italia, si era laureata a Trento in sociologia ed era tornata in Etiopia impegnandosi contro il land grabbing, ovvero l'accaparramento delle terre da parte delle multinazionali. Il suo impegno l'aveva resa malvista al governo. A rischio di arresto e minacciata di morte nel 2010 ha deciso di lasciare il paese tornando in Trentino.

Una volta rientrata in Italia si è dedicata all'allevamento, recuperando terre abbandonate e razze di capre in via di estinzione come la specie Mochena e fondando la fattoria agricola "La Capra Felice".

Ma uno dei problemi che ha dovuto affrontare sono stati gli attacchi razzisti nei suoi confronti Insulti e minacce, ripresentati nel tempo di danneggiamenti al suoi terreni, al suo bestiame e a lei stessa Nonostante cio Agitu era determinata nel continuare il suo lavoro con passione. I suoi problemi cessarono disgraziatamente, la sera del 29 dicembre quando fu uccisa a colpi di martello sulla nuca per mano di Adams Suleimani, suo collaboratore.

L'uomo ha riferito agli inquirenti di una discussione nata per il mancato pagamento di una mensilità Un credito che ha portato l'uomo ad aggredire Agitu brandendo un martello Lomicidio è avvenuto nella camera da letto della donna che è stata colpita 4 o 5 volte.

Agitu attenta all'ambiente e al prossimo aveva fatto tesoro del passato e pensava a fabbricare il futuro con la sua grande fermezza e audacia.


Articolo a cura di Galli Alessia, Baldan Sabrina, Moser Annasofia, Zucal Alice

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