L'AMICO RITROVATO

 Recensione: "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman


Illustrazione di Gizi Polissena
Illustrazione di Gizzi Polissena
Una storia ambientata nella Germania nazista ottant’anni dopo può ancora raccontarci qualcosa che non sia noto e scontato? Questo il tentativo piuttosto ben riuscito di Fred Uhlman in L’amico ritrovato. Qual è la chiave per farci uscire dall’ovvio senso di compassione e per renderci complici oltre ogni attesa?  Forse la giovane età dei due protagonisti, Hans, sedicenne ebreo, e Konradin, nobile e affascinante. Certo la loro amicizia descritta senza filtri, del tutto estranea all’odio, ci porta a tifare per il loro coraggio che sfida conformismo ed antisemitismo crescente, alimentandosi di un continuo scambio di preziosissimi segreti e della loro perseverante volontà di imparare.

Il colpo da maestro di Uhlman, però, forse sta proprio nel permettere che tutto ciò venga messo a dura prova fino all’accettazione di un destino inatteso, quanto inevitabile. Niente finali sdolcinati, dunque, per questo romanzo che va al di là di molti schemi, anche nella lettura senza confini netti della relazione che lega due giovani maschi in un tempo di fascismi maschilisti. Prendete fiato prima di tuffarvi tra le righe di una narrazione che vi costringerà a fare i conti con tutti i vostri pregiudizi e stereotipi e che vi farà accettare per sempre che nessuna azione è priva di conseguenze, né le più generose e neanche le discriminazioni compiute tra giovani studenti per leggerezza e specialità. Ogni incontro, anche quello di questi due ragazzi, ed il modo con cui lo gestiamo, sarà determinante nel nostro percorso di vita, oltre ogni nostra attesa.


L'autore

Welsh Cottage, Fred Uhlman

Ardesia Miniere, Fred Uhlman





Fred Uhlman, scrittore, pittore e avvocato di origini ebraiche, nato a Stoccarda, il 19 gennaio del 1901, studiò nelle università di Friburgo, Monaco e Tubinga dove, nel 1923, si laureò in legge.
Dopo due mesi dalla salita al potere di Hitler, nel marzo 1933, si trasferì a Parigi, cercando di iniziare una nuova vita, nonostante le difficoltà incontrate, in quanto straniero. Si guadagnò da vivere come artista. Nel giugno 1950 fu confinato dal governo
britannico sull’Isola di Man insieme a migliaia di persone originarie di Paesi nemici. Solo sei mesi dopo si poté ricongiungere alla famiglia.
Tra le sue opere più celebri troviamo, oltre a "L'amico ritrovato", "Un'anima non vile" e "Storia di un uomo".


 



Commenti

Post popolari in questo blog

AGITU GUDETA